"L’ottimismo e l’orgoglio ci salveranno" E Gabbani sogna un concerto nella sua città
Musica e cultura, la ricetta del cantante che spera di cantare in una piazza di Carrara. "Le cose cambiano soltanto se ci si prova"
Ottimismo, spirito di iniziativa e la consapevolezza "non timida, ma orgogliosa, della bellezza di Carrara". Sono questi alcuni degli ingredienti da cui dovrebbe ripartire la nostra città per tornare a splendere secondo chi negli ultimi anni il nome di Carrara lo ha portato bene in alto a spasso per tutta l’Italia e non solo: Francesco Gabbani.
Il cantautore nostrano vuole lanciare dalle pagine de La Nazione un messaggio di speranza per l’anno appena cominciato e soprattutto pieno d’amore per Carrara.
Cosa prevede per la città?
"Lo dico a bassa voce, ma voglio essere fiducioso, per questo 2021 appena iniziato – dice Gabbani -. Da carrarino, innamorato della propria città, mi piace pensare di far parte di un popolo coriaceo, sanguigno, tenace, legato a doppio filo (diamantato) alla propria terra".
Quali sono i suggerimenti per i giovani?
"Faccio il cantautore e non ho la pretesa di voler dare suggerimenti per il rilancio della città, ma posso dire cosa mi piacerebbe che succedesse in fase di ripartenza, una volta debellata l’emergenza sanitaria". Il due volte vincitore del Festival di Sanremo non invoca bacchette magiche o indica ricette precise da seguire, ma dimostra di aver bene in mente le priorità.
Quali dovrebbero essere a suo parere i tanti aspetti su cui puntare per restituire Carrara al suo antico splendore?
"Innanzitutto, mi piacerebbe che venisse presa maggiormente in considerazione la potenzialità turistica del nostro territorio. Col mio lavoro, negli ultimi anni, ho girato l’Italia e non ho mai trovato un posto come il nostro, dove lo splendore delle Alpi Apuane si rispecchia nel mare, in una distanza di pochi chilometri (a questo proposito, da appassionato di bicicletta, mi piacerebbe veder ripristinare la vecchia marmifera, in ottica ciclopedonale). Nel mezzo, tra monti e mare, ci sono le colline, gli scenari suggestivi dei siti per l’impiego artistico del marmo, i vicoli storici di Carrara, alcuni dei quali raccontano storie antiche, anche solo nel lasciarsi guardare. E poi il litorale, che a volte snobbiamo, ma che viene scelto ogni anno da migliaia di turisti che vengono e poi ritornano. Un motivo ci sarà. Puntare quindi sulla consapevolezza non timida, ma orgogliosa, della bellezza di Carrara potrebbe essere uno dei concetti da cui ripartire, nella prospettiva del rilancio. Ciò va legato a un po’ di spirito d’iniziativa e di ottimismo".
Ce la faremo?
"Evitiamo di pensare ‘Tanto non cambia mai niente’, perché non è sempre vero. Sapete come si cambiano le cose? Provando a cambiarle e non rimanendo fermi nel pessimismo che tanto non cambieranno".
Impossibile poi per chi di mestiere calca i palcoscenici e fa sognare milioni di persone con le sue canzoni non dedicare un pensiero al mondo di cui fa parte rinnovando, allo stesso tempo, una speranza che non ha nascosto fin da quando ha iniziato a conquistare anche il grande pubblico, quella di poter tornare a suonare qui a Carrara.
Qual è il suo sogno?
"Poter tornare in sicurezza a vedere i teatri pieni e anche le piazze, dove magari poter organizzare un giorno un bel concerto per festeggiare assieme la nostra città". D’altronde l’affetto tra Gabbani e la città è un sentimento che non conosce limiti, ne sono un esempio le lunghe code che un anno fa, subito dopo il secondo posto a Sanremo, si crearono in piazza Alberica per poter partecipare al firmacopie del cantante che, pur di accontentare tutti i suoi fans rimase fino a notte inoltrata inun bagno di folla generoso e pieno di calore.
Claudio Laudanna / La Nazione
2021-01-16
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